Nel cuore delle montagne abruzzesi, ad inebriare l’aria dei vicoli di Scanno è il profumino di qualche gustosa pietanza. Chi viene a visitare Scanno è obbligato ad assaggiare la cucina abruzzese, e i suoi piatti tipici, mettendo da parte la dieta. D’altronde non è risaputo che in Abruzzo tale odiosa parola non esista?
Ecco a voi l’elenco di alcuni gustosi piatti tipici della cucina abruzzese:
- Gli arrosticini: un ever green tutto abruzzese; simili a spiedini di carne ovina. Seppur per capire la loro peculiarità, c’è solo una cosa da fare: mangiarli.
- La focaccia cotta sotto la cenere: oltre ad avere questa particolare cottura, questa prelibatezza è, solitamente, servita per accompagnare l’antipasto. Quest’ultimo è un tagliere ricco di prodotti locali come pecorino abruzzese, ricotta salata, lardo di Colonnata e tanto altro.
- I primi piatti: spaghetti alla chitarra, conditi con un semplice sugo al pomodoro; ravioli ripieni di ricotta; i chezzellitti, una pasta corta e massiccia e le sagne con le fuoje (foglie), una pasta a forma romboidale simile alla lasagna. Il tutto, ovviamente, fatto rigorosamente a mano.
- I secondi piatti: scamorza allo spiedo o l’agnello ai ferri.
- I coglioni di mulo: non fatevi fuorviare dal nome, è l’unica lavorazione di carne suina peculiarmente abruzzese. I coglioni di mulo son anche conosciuti come mortadella di Campotosto.
Il nome, come si può intuire, deriva dalla caratteristica forma che il salume assume quando viene posto a stagionare; all’interno dell’impasto viene messo un cuore di lardo precedentemente trattato e, al contrario, della maggior parte degli insaccati viene avvolto nel budello. Segreti, insieme a mille altre storie ed aneddoti di Scanno, li potete conoscere dal titolare della Norcineria macelleria Olmo, un vero appassionato della cultura locale e ad oggi l’ultimo ad essersi sposato in costumi tipici scannesi negli anni ’70!
Se fate un salto da lui non dimenticatevi di assaggiare una delle sue specialità: il salame con il pistacchio!
- Il pan dell’orso, dolce tipico scannese: il cui nome nasce dalla similitudine della forma, ovvero piccola e tonda, con i pani, che i pastori portavano con sé nel periodo della transumanza, mentre il riferimento all’orso è dovuto alla numerosa presenza di orsacchiotti nella zona di produzione.
Il pan dell’orso, soffice impasto di mandorle e miele, ricoperto di squisito cioccolato, è bene non confonderlo col parrozzo, che differisce proprio per la mancanza di miele e burro nella preparazione
- La genziana: un amaro fatto con la radice di genziana, che dopo un pranzo tipico abruzzese è l’ideale per iniziare a digerire!
Buon appetito !